- Redazione DPS Brico
- Guide all'Acquisto
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Hai deciso che è giunto il momento di sostituire le tue scarpe da lavoro o hai deciso di comprarne un paio per la prima volta?
Non farti guidare dall’istinto o dal passaparola ma continua a leggere l’articolo per capire quali sono le caratteristiche che deve avere la scarpa da lavoro più adatta alle tue esigenze.
Ricorda che, come per le scarpe da passeggio, da trekking o da cerimonia, il comfort è assolutamente soggettivo e magari la scarpa più comoda e più adatta al tuo amico meccanico non è altrettanto perfetta per te che fai l’elettricista.
Quali sono i tipi di scarpe da lavoro?
Le scarpe da lavoro (o antinfortunistica) sono delle particolari tipologie di calzature che rispondono a determinati requisiti di protezione e sicurezza sugli ambienti di lavoro.
Abbiamo vari tipi di scarpe da lavoro, diverse proprio per adattarsi alle varie tipologie di lavoratori.
In linea di massima possiamo classificarle in 5 grandi categorie ognuna con caratteristiche diverse in relazione all’ambiente di lavoro al quale sono destinate:
- scarpe alte sono quelle che arrivano fin sopra alla caviglia proprio per garantire una maggiore protezione non solo del piede ma anche dell’articolazione tibio-tarsica. Le scarpe da lavoro alte sono la categoria di scarpe antinfortunistica per eccellenza, sono le più diffuse perché si adattano perfettamente all’utilizzo nei cantieri edili, sui mezzi di soccorso (es. vigili del fuoco, emergenza sanitaria), nelle officine, ecc. Questa tipologia di calzatura offre anche una maggiore protezione dal freddo.
- scarpe basse: hanno le stesse caratteristiche di quelle alte ma lasciano scoperta la caviglia per garantire una maggiore flessibilità nei movimenti, sono anche molto più leggere rispetto alle precedenti.
- stivali: sono le calzature indispensabili per chi svolge il proprio lavoro in ambienti umidi e ha la necessità di mantenere il piede asciutto come ad esempio per chi lavora nelle celle frigorifero, nelle stalle, nei caseifici, ecc.
- sandali: sono la tipologia di calzatura da lavoro meno utilizzata perché forniscono poca protezione, garantiscono però la traspirazione utile soprattutto nel periodo estivo.
- zoccoli: sono utilizzati soprattutto in ambito sanitario e gastronomico, non offrono molte protezioni ma sono ergonomiche ed antiscivolo per un maggior comfort lavorativo.
Tutte queste tipologie di calzature sono classificate come scarpe da lavoro ma solo le prime due hanno le caratteristiche necessarie per poterle considerare delle scarpe antinfortunistiche per cui in questo articolo focalizzeremo la nostra attenzione solo sulle scarpe da lavoro alte e basse.
Quali sono le caratteristiche delle scarpe da lavoro?
Le scarpe antinfortunistiche in quanto tali devono essere considerate a tutti gli effetti dei DPI cioè dei Dispositivi di Protezione Individuale pertanto devono rispondere a particolari requisiti contenuti nel Direttiva Europea CEE 89/686.
In base alla normativa EN ISO 20345:2011 si distinguono 8 diverse classi di protezione in relazione alla tipologia di calzatura di cui abbiamo bisogno (SB, S1, S1P, S2, S2P, S3, S4, S5).
Tutte le scarpe antinfortunistica hanno, per definizione, un puntale resistente ad urti di energia fino a 200 Joules.
Oltre alla resistenza del puntale queste scarpe possono avere altre caratteristiche diverse per le diverse tipologie di lavoratori, tra queste abbiamo:
- presenza di suola antistatica (A): questo tipo di suola serve ad evitare il passaggio di scarica di energia statica da un corpo all’altro o scarica ESD (ElectroStaticDischarge)
- presenza di suola antiperforazione (P)
- resistenza allo scivolamento (SR), per la quale possiamo individuare 3 classi di rischio:
-
SRA: resistenza allo scivolamento con suolo in ceramica con acqua e detergente
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SRB: resistenza allo scivolamento con suolo in acciaio con glicerina
-
SRC: resistenza allo scivolamento in entrambe le situazioni precedenti.
- resistenza agli oli e agli idrocarburi (FO)
- assorbimento dell’energia nella zona tallone (E) o suola antishock
- impermeabilità (WRU)
Come risulta evidente dalla figura la scarpa di classe di protezione SB e quella che offre una protezione di base e man mano che andiamo verso quella di tipo S5 la protezione aumenta.
Dopo aver individuato la classe di protezione che più si adatta al nostro lavoro passiamo alla scelta dei materiale perché non tutte le scarpe di una categoria sono fatte allo stesso modo. Le scarpe antinfortunistiche sono solitamente scarpe abbastanza pesanti perché fatte di materiali che devono rispondere a particolari esigenze quindi devono essere molto resistenti. Negli ultimi anni, fortunatamente, sono stati fatti molti passi avanti nell’utilizzo di materiali per le calzature da lavoro al fine di aumentare il comfort.
Specie le calzature dotate di una lamina antiperforazione sono molto pesanti perché quasi sempre questa lamina, così come il puntale, è costituita di metallo (prevalentemente acciaio), ultimamente però si stanno diffondendo sempre di più scarpe con lamina antiforo di kevlar o di fibra di vetro che sono materiali molto più leggeri e flessibili del metallo ma ugualmente protettivi indicate anche per quelle categorie di lavoratori che lavorano spesso in ginocchio (come ad esempio gli idraulici) con il piede e le dita sempre piegati. Questi nuovi materiali sono più confortevoli anche da un punto di vista termico.
Un altro fattore che incide tanto sul comfort della calzatura è il materiale e lo spessore della suola, la gomma è molto più pesante e rigida ma anche più resistente al calore e alle abrasioni (quindi più adatta a chi lavora al contatto con le fonti di calore come ad esempio gli operai addetti alla posa dell’asfalto) rispetto al poliuretano che è invece leggerissimo. Suole più sottili sono sicuramente molto più comode ma offrono meno protezione e meno garanzia di ammortizzazione specie sui terreni accidentati.
Infine come ultimo consiglio (ma non per importanza) c’è la scelta del calzino adatto, mai usare una calza troppo sottile nelle scarpe da lavoro dato che i materiali di cui sono costituite stimolano la sudorazione eccessiva e la mancanza di traspirazione esponendo al rischio di cattivi odori, quindi meglio scegliere calzini più spessi (ad esempio quelli di spugna simili a quelli usati anche dagli sportivi) oppure degli appositi calzini di materiale tecnico. Importante anche l’altezza del calzino, meglio evitare calzini bassi che potrebbero esporre la zona della caviglia ad abrasioni da sollecitazioni e sfregamenti eccessivi.
A questo punto non ti resta che scegliere la scarpa da lavoro più adatta a te!
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